Il rilievo 3D realizzato con un drone mostra l’Idrovora di Via Fagiana, un impianto di bonifica idraulica. Queste strutture sono state fondamentali nell’opera di bonifica agraria in ampi territori italiani durante il XX secolo, tra cui il Delta del Po e il Veneto Orientale, e vengono utilizzate per prevenire l’infiltrazione di acqua nei terreni più bassi rispetto al livello dei corpi idrici circostanti.
L’idrovora raffigurata nelle foto presenta un’architettura industriale tipica dei primi del Novecento. La struttura è costituita da un edificio principale in muratura, con una base apparentemente in blocchi di cemento armato che suggeriscono una funzionalità legata alla gestione e al controllo delle acque, coadiuvante con le attività di bonifica. Il tetto è a doppia falda con tegole rosse, mentre la parte superiore della facciata è decorata con merlature che conferiscono un aspetto più elaborato e forse indicativo del valore che l’edificio aveva nella comunità al momento della sua costruzione.
La presenza di grandi finestre indica la necessità di illuminazione interna per le operazioni di manutenzione e controllo. La ciminiera, elemento caratteristico delle idrovore di quel periodo, sottolinea la presenza di un sistema di pompaggio interno che probabilmente utilizzava motori a combustione per il funzionamento delle pompe. Questo particolare dimostra come l’idrovora fosse una infrastruttura chiave per la regolazione dei livelli dell’acqua nelle zone agricole circostanti.
Elementi come i grandi tubi di scarico e il canale adiacente confermano ulteriormente la funzione dell’edificio come impianto di sollevamento dell’acqua, vitale per la bonifica e la gestione idraulica del territorio. Nel contesto storico, strutture come questa hanno rappresentato avanzamenti tecnologici significativi, permettendo la trasformazione di zone umide o paludose in terreni coltivabili e abitabili.